Era scritto nell'almanacco del giorno dopo che l'Inter sarebbe passata sul "velluto" steso dalla coreografia ciociara dell'Olimpico. Pressapoco lo stesso velluto dello storico cinque maggio di otto anni fa. La differenza e' che questa volta l'Inter ha vinto giocando con vivace intensita'. Ed a qualcuno - o qualcuna - non e' andata giu'; come se la finalista di Champions, che metteva alla corda i campioni del mondo, non avesse potuto altrimenti meritare contro una squadra che ha rasentato la retrocessione per gran parte dell'anno.
Se avete tempo, prendetevi la briga di capire come stanno le cose, e leggete l'interessante articolo di Fabrizio Bocca, apparso su Repubblica online dopo la partita. Ne riporto qui un estratto.
Lazio-Inter 0-2 è stata la coda di quel derby Lazio-Roma 1-2, ricco solo di polemiche, incidenti gravissimi fuori lo stadio, veleni. E che a fine partita aveva visto anche i pollici versi di Totti rivolti alla curva giallorossa, ma a invocare disgrazie per la Lazio. [...] A modo loro i tifosi della Lazio hanno consumato la vendetta che volevano, rendendosi protagonisti dello scudetto negato alla Roma. Probabilmente, giocandosela, la Lazio avrebbe perso lo stesso e mai avrebbe potuto riaprire il campionato. [...] Che bisogno c'era di aprire la strada a una squadra così forte? Qual è il tarlo che rode il calcio italiano?
Un autorevole giornalista esprime qui il suo comprensibile rammarico (comprensibile per un tifoso romanista) per la stucchevole coreografia al contrario dell'Olimpico. Come se un tifoso non avesse il diritto sacrosanto alla liberta' del tifo.
Se fossi laziale, e pertanto antiromanista non mi sarebbero andati giu' i pollici versi di Totti, peraltro impuniti in quanto sinonimo di sana (!) rivalita' agonistica; ergo mi sarei recato allo stadio da tifoso interista; non per l'Inter, chiaro, ma per dispetto all'odiata Roma, e a quei pollici versi. Ci sono milioni di italiani che tiferanno Bayern nella finale di Champions League; non per i bavaresi, chiaro, ma per dispetto all'odiata Inter. C'e' qualche differenza?
Il tarlo che rode il calcio italiano e' dentro la penna di ominidi come Bocca e tanti altri del mondo sportivo stampato e televisivo: tutti presi a rimuginare contro la sfiga del calendario, o - facendo un inusitato sforzo di intelligenza - a ripensare a quanto stupido fu er Pupone, lui e quel maledetto gesto dei pollici versi.
lunedì 3 maggio 2010
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1 commenti:
grazie per aver citato un mio articolo
l'ominide Fabrizio Bocca
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