Sono le 20.35 quando Jose Mourinho guadagna il centro del Camp Nou, circondato da novanta, forse centomila persone che inneggiano alla Remuntada. Per tutta la settimana la Spagna catalana si e' fermata nell'attesa spasmodica di questa sfida che ha il sapore di una finale, o forse piu'.
In una finale ci si arriva ad armi pari, su campo neutro. Qui il campo e' monocolore, l'atmosfera pesante, ma piu' di tutto pesa quel capolavoro tattico di Mourinho, che ora, al centro della bolgia infernale, si gode lo spettacolo di colori, striscioni e cori.
Ci ha messo la faccia Jose, ed e' una grande presa di coraggio e coscienza. Se usciamo dalla Champions, sara' colpa mia, ma prima dovrete passare su di me, tutti e undici. O centomila.
L'Inter piu' Herreriana degli ultimi quarant'anni gioca le sole carte che le e' dato disporre: difesa accorta, ne' troppo alta, ne' troppo bassa; attaccanti pronti a fare i difensori, ma pur sempre attaccanti; centrocampisti che corrono su e giu'. Perche' e' cosi' che si mette paura agli avversari, schierando Eto'o, Milito e Schnijder davanti, con Thiago Motta in copertura insieme ai mediani tuttofare Zanetti e Cambiasso. In difesa, il muro. Di gloria, titolera' la Gazzetta dello Sport, con incisi i nomi di Samuel e Lucio, i centrali oggi piu' forti del mondo.
E poi quell'apparizione centrale di Jose Mourinho che ha messo paura a tutti. Fate vedere di cosa sarete capaci. Il finale lo sapete gia'. Pur ridotta in dieci per un'assurda espulsione, il muro dell'Inter di Mourrera (!) non ha ceduto sotto il deludentissimo solfeggio del Barca.
Il triplice fischio finale tira fuori dal cassetto i sogni dell'Inter e di Moratti, mandando entrambi in Paradiso; e mandando a casa gli undici, o centomila, vittime della loro stessa supponenza ed ipocrisia (vedi le sceneggiate prima e durante il match). Il Barca non e' piu' nessuno, i marziani sono vinti, lo spettro blaugrana e' domo. Fuori dalla Champions League, fuori dalla Copa del Rey, gli rimane la Liga, dove pure rischia.
L'appuntamento e' a Madrid il 22 maggio. Come nel lontano 1982, la riedizione storica di Italia contro Germania, passando per la storia.
giovedì 29 aprile 2010
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