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domenica 19 ottobre 2008

Settima: Emozioni in diretta YouTube

Il campionato - si sa - vive di emozioni. Emozioni sono quelle suscitate dallo strapotere Inter sulla perduta Roma, o dal Napoli che liquida Ranieri (emozione bivalente, tanto per i partenopei quanto per i familiari del tecnico che non hanno ancora finito di pagarsi il mutuo) e dal Milan del futuro Beckham (per il solo fatto di aver regalato alla nostra stampa linfa vitale per i prossimi mesi o anni).

Tutte queste emozioni non m'e' riuscito di viverle in diretta. Ahime', avevo organizzato un weekend nel nord della Francia senza aver accesso alle tecnologie di punta della Tim e della Tre per vedere le partite sul benedetto telefono cellulare. In tali casi, poiche' la TV di stato (la s minuscola ad indicare atteggiamento statico nel tempo) non usa proporre repliche l'indomani, che non siano condite da cronache rosa, cosce fuori misura o ragazzate alla Beckham (vedrete), ci si deve accontentare di molto meno. O molto piu'.

YouTube offre tutti i gol quando volete, di qualunque giornata e partita, sempre. Cosi' all'indomani della scarrozzata normanno-bretone sotto il ritrovato sole nordico, nulla mi ha impedito di godere delle prodezze degli Ibra, dei Dinho e dei Gila, come fossi stato un bimbo emozionato davanti all'ultimo episodio di Atlas Ufo Robot.

La stramberia del mese, e se volete l'ennesima emozione, mi capita ascoltando - tra le pieghe del motore di ricerca dei provetti registi - il salamelecco del piu' longevo tra i cafoni televisivi, quel Maurizio Mosca sedicente esperto di pallone, allenatore emerito del settanta percento delle squadre di serie A, ma in realta' emerito idiota del panorama televisivo italiano.

A momenti mi si versava del saporito coeur de Neuchatel sulla marmellata di fagioli che stavo preparando, a causa del moto di avversione scatenato dal sistema autoimmunitario, allorche' il Mosca compie - nei confronti del Mourinho e dell'Inter - una retromarcia storica in diretta YouTube che neanche al miglior presidente del Consiglio e' mai riuscita.

Come un navigato lacche' di corte, si spende in attestazioni verbali che testimoniano di colpo affinita' elettiva al (carro del) vincitore, quel Mourinho che da poco aveva steso la Roma, la settima di campionato e tutti i babbei come lui.

Guarda il video.

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domenica 5 ottobre 2008

Sesta: Cadute di stile

La sesta giornata di campionato verra' ricordata. La Lazio viene raggiunta in vetta da Inter e Udinese, la Juve cade in casa, la Roma cade a Siena e il Milan cade a Cagliari (altro che frenata, non far gol contro l'ultima di campionato schierando il KaPaRo che aveva "annientato" i cugini nel derby non mi sembra solo un mezzo passo falso).

Le cosiddette grandi mostrano davvero segni di fatica al contrario, ovvero una prolungata fase di rodaggio per non arrivare - come tutte le sante volte - spompate agli appuntamenti europei di maggio. Ci voleva uno spavaldo e linguacciuto come Mourinho a dare la stura al metodo inglese della preparazione, subito imitato qua e là. Ed eccola, semplice e lineare, la spiegazione analitica al susseguirsi di capitomboli ruzzolanti che tanto hanno scioccato la Gazzetta dello Sport di oggi. Campiomatto? Matto sarà il titolista o il redattore capo o chi per loro la domenica sera non si è addormentato finché non ha partorito l'oscenità della settimana.

I titoli di oggi sono alternati fra l'elogio alla svitata Serie A - che pure è più regolare dell'isotopo 133 in un orologio al cesio, il rinnovamento annunciato della Juventus che già si era ripulita dopo l'era del pig Luciano, e la magia di Ibrahimovic di ieri, del calcio perla talmente rara che avrebbe mandato Peppino Prisco in braccio agli angeli (se non fosse che forse vi è già).
Il gol di Zlatan Ibrahimovic è merce preziosa. YouTube propone decine di riprese diverse, e stupisce vedere che perfino i plantigradi della Domenica Sportiva se ne siano accorti, montandovi un mini-servizio in fin dei conti più utile a chi quel tipo di gol l'aveva già fatto in passato. Grazie (sportivo) al mecenate svedese.Non di solo calcio si vive, si sa. Stupisce però che la Gazzetta dello Sport non parli del pareggio del Milan dei sogni a Cagliari che, come detto, rappresenta una batosta dai lividi duri a smaltire. Tutt'altro. La squadra del Presidente del Consiglio trova anzi un elegante posto in copertina sul Corriere dello Sport, dove lo stesso presidente - in una efficace posa serena - esprime rammarico per non essere riuscito ad acquistare lo Zlatan di cui prima. Chissà quali lacciuoli legano Palazzo Chigi a Piazza Indipendenza. Certo è che non son bastate due sconfitte ed un pareggio sulle prime sei gare di questo pazzo torneo per tirar fuori un titolo (che fosse uno!) meno accondiscendente (leggi commento alla seconda giornata).

Buon calcio a tutti.

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