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domenica 28 novembre 2010

L'ora di Benitez (14^ giornata)

A Genova il Milan non va oltre un pari nonostante i commenti dei giornalisti sportivi continuino a tributare alla squadra di Allegri tutti i favori dei pronostici. Chi capisce di calcio sa che pur dando il massimo questo Milan non e' paragonabile all'Inter degli ultimi anni. Mancano le qualita' a centrocampo, la solidita' in difesa, lo spirito di sacrificio in tutti i reparti, ma non se ne accorge nessuno. Forse perche' il +9 sui cugini era una colonna sonora talmente dominante da occultare tutto il resto. Forse perche' il peso politico di una squadra che non vince nulla da sette anni inizia a farsi serio e qualche ragionevole dubbio sulla condotta di gara arbitrale di sabato si fa strada con insolito sospetto. Alla Sampdoria manca un calcio di rigore tanto clamoroso quanto evidente. In un rallenty della partita vista su canale inglese, si vede l'arbitro di fronte alla scena, proprio li'. Ma non ha visto.

Nonostante lo stop casalingo inferto dalla Fiorentina di Sinisa, la Juve e' ben altra cosa. Gli altri anni non mancavamo di commentare come fosse squadra tosta e quadrata; ma in fondo non riusciva a far davvero paura se non ai suoi stessi tifosi. Quest'anno e' diverso. Sara' per Del Neri, o per Krasic, certo non per quel brodino scotto di Del Piero, ma la Juve e' - vista oggi e nonostante gli infortuni - la prima candidata al titolo, a dispetto dei sei punti di distacco dal Milan.

A San Siro va in scena la piu' italiana delle Inter degli ultimi quindici anni. Castellazzi, Materazzi, Santon, Natalino e Thiago Motta (io ci aggiungerei Zanetti per diritto acquisito sul campo) delineano una nuova Inter che, complici i tantissimi infortuni, profuma di nuovo. La formazione odierna messa in campo con non pochi voli iperbolici da parte di Benitez, cosi', ne fa cinque al Parma. E poiche' si chiama Inter e non Chelsea o Bayern o Barcellona, ne prende due dall'ex-Crespo e rischia di andare sotto fino alla fine, complici pali e traverse degli ospiti. Nel giorno in cui mancano Eto'o per squalifica e Milito, Chivu, Coutinho, Samuel, Julio Cesar e Maicon per infortuni, Benitez reinventa l'Inter e acciuffa tre punti importantissimi, recuperandone due a Milan e Juventus.

E' un'Inter che si riadatta alle assenze, che trova nei nuovi delle importantissime indicazione per l'avvenire, vedi Biabany e Natalino, e che sa ritornare formidabile quando i senatori rientrano, uno ad uno. Sneijder, Cambiasso e Thiago Motta insieme hanno cappottato l'andamento della gara e messo una pietra sopra le (gravi) sviste difensive del lesso misto Cordoba-Materazzi. E' l'ora di Benitez, con piu' Inter e meno panchina in campo ha gia' mostrato di sapersela giocare, sia in Champions che in campionato.

Nel frattempo la Roma e' sotto a Palermo. I siciliani devono avere piu' di una motivazione a raggiungere l'Inter in classifica.
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lunedì 22 novembre 2010

Testate sportive e non (13^ giornata)

Ancora una sconfitta, siamo a tre in campionato. E sono cinque giornate che non arrivano i tre punti. Ma al contrario dei tanti auspici delle testate sportive, abili nel crocifiggere chiunque alleni al soldo di Moratti, non mi pare che l'Inter messa in campo da Benitez sia stata inferiore agli standard degli anni passati. Non che vada tutto bene, ma neanche quel disastro di cui tutti parlano.

In fondo il Chievo ha tirato due volte in porta; e non dimentico che negli scontri diretti sia Roma che Milan hanno fatto un solo tiro a testa in novanta minuti di gara contro l'Inter. Facendo gol.
Chi gioca e fa possesso palla, tuttavia, e' sempre l'Inter, nonostante i diciannove infortuni dall'inizio della stagione su sedici partite ufficiali. Francamente a me non pare che l'Inter di Benitez sia davvero giunta al capolinea.

Al contrario, ho visto Sneijder recuperare i novanta minuti nelle gambe, e' tornato Cambiasso; e' pur vero che senza Maicon, Milito e Julio Cesar non si e' competitivi, ma si attenda il loro rientro prima di lanciarsi in affrettate conclusioni. Con Benitez l'Inter gioca bene, ma deve essere l'Inter, non la panchina e la Primavera ad andare in campo.

Ho visto anche Milan Fiorentina. Ibra e' il piu' grande attaccante in circolazione, lo sanno anche i neonati, ma il Milan non mi sembra sia paragonabile alla corazzata Inter degli anni passati. Un po' come la Juventus, diciamo che giochicchia, si giova dei colpi di magia dell'uno oggi e dell'altro domani, e magari anche di qualche svista arbitrale. E la barca va.

Tosta invece la Roma, che ome tutti gli anni carburera' solo sotto Natale. Dev'essere l'aria della Capitale, dove anche dopo agosto e' sempre estate, e dove solo i primi freddi di stagione inducono i duri a fare sul serio.

Nel frattempo godiamoci il verdetto del giudice Tosel nei riguardi della testata (non sportiva) di Eto'o a Cesar. Per un'analoga ma molto piu' grave episodio, Zidane si prese tre turni. Qualcosa mi dice che Samu restera' fuori piu' a lungo.
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domenica 14 novembre 2010

C'era una volta la corazzata (12^ giornata)

Tanto di cappello ad una squadra che gioca con il cuore, il fisico ed il cervello. Non sembra vero, ma parlo del Milan. Sei punti in piu' dell'Inter, sette in piu' rispetto alla stagione scorsa e crisi di governo scongiurata sia al Senato che a Montecitorio.

Per l'Inter non c'e' stato nulla da fare. Il copione 2010-2011 e' servito anche questa volta: minuzioso ed inconcludente gioco alto nel quale Snejder continua a girare su se stesso e sui suoi stessi zebedei, Zanetti gioca spalle alla porta (avversaria), Milito fa l'ignoto e Coutinho ondeggia tra le gambe avversarie come un piumino sventolato all'aria fresca. Si salvano Lucio e Cordoba in versione maiconesca, e se tutto va bene dovrebbe salvarsi anche Materazzi dopo il colpo di Taekwondo di Ibra-cintura-nera.

La corazzata ha scientemente abdicato al ruolo che le e' appartenuto per tanti anni; e, pur in un campionato mediocre come il nostro, non riesce ad accocchiare due che siano due passaggi di fila. L'emblema della sconfitta e' proprio Benitez che, dovendo sostituire Obi per un ennesimo infortunio muscolare, scende di persona a vedere chi ci sia: "Yu-hu... c'e' nessuno?" C'era una volta una corazzata chiamata Inter.


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venerdì 12 novembre 2010

Corsie di sorpasso (11^ giornata)

Il Milan e' in testa da solo con 23 punti, uno in piu' della Lazio, tre in piu' dell'Inter.
Alla squadra di Allegri e' bastata una sola giornata per stabilire una nuova gerarchia, e forse tra poche ore questa gerarchia ne uscira' confermata dal derby della Madonnina.
Dovesse il Milan avere ragione dell'Inter ci sarebbero ben sei punti di distacco. Davvero tanti a questo punto della stagione, e difficilmente colmabili prima della sosta natalizia.
La corsia di sorpasso che oggi si inizia a delineare e' piu' di un avvicendamento in testa al campionato; riguarda la fine ipotetica di un ciclo di vittorie che ha visto l'Inter comandare in campionato come pochissime altre squadre ed in pochissime occasioni prima.
La nostra impressione dopo le prime gare era che l'Inter di Benitez fosse gia' ai box per un rifornimento ed un cambio gomme; a me pare invece che i nerazzurri abbiano usurato davvero le parti meccaniche, in attesa di un ricambio che non potra' avvenire nel brevissimo termine.

Cio' detto, non convince in ogni caso la vittoria del Milan con il Palermo. Troppi e ad a senso unico gli errori, e fanno bene i siciliani a recriminare a voce alta.

E per finire, se leggo Napoli clicco "mi piace".


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martedì 9 novembre 2010

Inter en panne (10^ giornata)

L'abbiamo annunciato piu' volte. L'Inter di Benitez non gira, e per quanto faccia girare il pallone nell'area avversaria, quel pallone non entra.
D'altra parte mi e' gia' capitato di osservare come l'Inter vada sotto alla prima pressione seria degli avversari, si chiamino essi Tottenham o Roma o Sampdoria.
Cosa c'e' che non va? Gli infortuni, tanti anzi troppi, la preparazione atletica, che non si sa se precoce o ritardata, la distrazione del reparto difensivo, non abituato ad un gioco alto e non da Inter.
Moratti non se ne preoccupa, in fondo - dice - e' normale quando si cambia allenatore. Se anche il presidente non ne fa un dramma, anzi e' pago del recente passato, forse c'e' qualcosa che davvero non va. Pare che l'Inter forse si stia milanizzando, e che la societa' inizi a fare serie riflessioni sul rientro dei tanti capitali sperperati in anni di gestione meno fortunata.

D'altro canto ridono tutte le altre, proprio nella giornata in cui l'aquila vola piu' bassa, riaccorciando cosi' l'alta classifica (pensate, Juventus e' a soli cinque punti dalla Lazio).




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venerdì 5 novembre 2010

Bunga Bunga quanti colpi (9^ giornata)

Colpo dell'Inter a Genova! Chissa' cosa passava per la testa dello stimato Preziosi quando ha inveito colmo di disgusto contro gli ultimi quindici minuti dell'Inter. No, fatemi capire, quando c'era Mourinho, tutti contro perche' giocava e conduceva da spregiudicato. Ed ora che c'e' un paciosone come Benitez, tutti contro lo stesso perche' l'Inter gioca in modo accorto? Pazzie del calcio.

A proposito di pazzie, ri-colpo dell'Inter a Genova! Sembra vicino l'accordo con Cassano. Sbilanciarsi per indovinare cosa Fantantonio abbia potuto dire di cosi' severo al Garrone e' impresa notevole. Magari si e' limitato a ricordargli quanti trapassati avesse il ramo paterno della sua famiglia. Chissa', brutta gente questi baresi.

E ancora un colpo, questa volta a San Siro. Quello della Juve Delpierina contro la storia, la classifica e lo stesso Ibrahimovic, che pur segna il gol della vana speranza. Boom di copie vendute da Tuttosport, non accadeva dal maggio 2006 quando - fingendo di non saperne nulla - il giornale tripudio' al ventinovesimo tricolore inesistente dei bianconeri di Moggi, Giraudo e Bettega. Altri tempi.
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