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mercoledì 23 febbraio 2011

Facciamo finta di nulla (26^ giornata)

Premesso che il fuorigioco sia visibile solo da un fermo immagine, e che a velocità normale sia davvero difficile stabilirlo, anche per effetto di un difensore sulla linea dell'area piccola a destra, trovo assolutamente indecente la prestazione dell'Inter, dell'arbitro e dei soliti rompiballe che alla prima tirano in ballo la storia del calcio dal 2006 ad oggi. Come se dal 1994 al 2005 fosse subentrata una sorta di prescrizione mentale.

Per quanto riguarda il (fondamentale) gol convalidato al Milan, pare l'arbitro fosse in posizione decisamente favorevole, eppure egli deve aver pensato alla scomposta reazione in poltronissima che Galliani avrebbe potuto inscenare, se avesse annullato il gol ed ammonito (o espulso) il Robinho. Inspiegabile, ma si va avanti, facendo finta di nulla.

Le mazzate che han preso Juventus e Roma rivelano l'angoscia di due team ostaggi del proprio capitano. Totti e Del Piero dovrebbero davvero avere le (s)palle per farsi da parte e proporre energie nuove, a basso costo e ad alto rendimento.

Per finire, il miracolo del Lecce (anche se in realta' il miracolo ci sarebbe stato se quella Juve avesse vinto) bilancia l'ennesima brutta partita del Bari. Come dice mio cugino, non si possono vendere Ranocchia e Bonucci e far finta di nulla l'anno dopo.
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domenica 13 febbraio 2011

Sanda Nicola pensaci tu (25^ giornata)

Il big match che vale una stagione e una fetta di storia si conclude con la vittoria della Juventus. All'Inter rimane una serie di smadonammenti per le incredibili occasioni sciupate da Eto'o, per qualche dubbia decisione arbitrale e perche' all'Olimpico di Torino non si passa per legge costituzionale.
Cosi' mentre il Napoli va a fottere tre punti all'altro Olimpico, quello di Roma, il Milan se la spassa con le barzellette (e le giocate) di Antonio Cassano e strapazza un ordinario Parma da serie B.
Inizia in modo opaco il Bari di Mutti (pronto gia' l'epiteto tutto pugliese di Chitt'e'Mutt).
Cosi' se la fisarmonica della vetta si piega dalla parte dell'altra Milano, in attesa del recupero dell'Inter di mercoledi', in coda il vento non cambia mai. E poiche' in questo Paese non e' dato andare alle urne caschi Montecitorio, vorra' dire che ci voteremo a Sanda Nicola di qui fino a maggio, e che saremo disposti a farci chierichietti se il Bari dovesse salvarsi.
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Vedi Napoli e poi dormi (24^ giornata)

Il mercato di gennaio benedice anche la Juve, dopo aver osannato l'Inter del Pazzo. Ed e' altrettanto pazzesco come la coppia di nuovi attaccanti juventini, Matri e Toni, abbia fatto il botto a Cagliari, nella terra dell'ex.
A proposito di San Siro, un fantasmagorico Inter-Roma 5-3 consegna agli annali del calcio quella che sara' ricordata - forse - come la piu' bella partita del decennio. Gioco aperto da ambo le parti, centrocampo alto, tridente da un lato e rombo dall'altro, agonismo ed aggressivita', gol e gol mancati, il tutto senza calcoli e senza sconti. Insomma una partita di calcio come in Inghilterra si vedono ogni domenica.
Cosi' nella giornata del secondo stop consecutivo del Milan, l'alta classifica si accorcia notevolmente ed il Napoli si porta a -3.
Con sommo gaudio della Domenica Sportiva che da quando il Vesuvio e' tornato a tingersi di azzurro si ostina a dedicare la prima ora, cioe' meta' della trasmissione, alla ritrovata gloria partenopea. Con il risultato che puntualmente mi addormento dopo la pubblicita'. Mi chiedo cosa mai succedera' al palinsesto Rai se il Napoli dovesse agganciare la vetta.
Nel frattempo il povero Bari si dissolve - come il suo allenatore - tra le valli bresciane. E al posto di Ventura, stimatissimo come l'intestazione di una lettera formale, ecco Mutti, anziano signore che ispira la stessa fiducia di un benzinaio tarocco.
Peccato, andare al San Nicola per vedere il Portogruaro e l'Albinoleffe non rientrava tra i miei programmi del prossimo anno.
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Storia d'amore con il centravanti della nazionale (22^ giornata)

Non ho fatto in tempo a proclamare l'omissione colpevole della dirigenza del Morattone che il neo-acquisto Pazzini inzacchera due papponze due ad un colpevole Palermo, ribaltando il clamoroso 0-2 del primo tempo.
Era dai tempi di Serena (1989) che la curva nord di San Siro bramava una storia d'amore con un centravanti della nazionale. Pazzini incarna il sogno della prima punta che entra, fa due gol, determina la vittoria. Il visibilio degli spalti e' assoluto, la fiducia alle stelle.
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Il presidente uappo (23^ giornata)

Nell'anticipo del martedi', partitona al Meazza: al Milan potevano entrare 2 o 3 palle gol, negate da pali, portiere e sfiga. Il pareggio contro la Lazio e le mani tra i capelli di Ibra regalano speranze a tutti; ed e' un vero peccato che nel blocco del mercoledi mi cadano Roma, Napoli e Juventus. Un punto perso.
E cosi' nel posticipo del giovedi, in un San Nicola insolitamente gelido, ed alla presenza del sottoscritto, l'Inter si prende tutta la posta in gioco pur non giocando a calcio se non per quindici minuti. Un rischio colossale, perche' il Bari a calcio sa giocare, e l'ha dimostrato pure in questa occasione.
Magra consolazione per l'undici di Ventura, ciurma di audaci e temerari al soldo di una dirigenza uappa e arrogante.
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