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lunedì 24 gennaio 2011

Le omissioni colpevoli (21^ giornata)

La pausa pranzo fa malissimo a Leonardo, cosí la sua Inter torna ad occupare una posizione più Beniteziana: nove punti dal Milan sono tanti, specie dopo aver visto l'Inter restare annichilita in campo davanti un'Udinese che pure aveva disputato centoventi minuti di Coppa Italia in settimana.

Se il calcio è fatto di episodi, questi spesso determinano il risultato più di una strategia di contrasto di tattiche ed idee a centrocampo. All'Inter manca un rigore, ed il capolavoro di Di Natale su punizione nasce su un fallo inesistente. Ne da' annuncio la Gazzetta dello Sport, per la verità più attenta ad esaltare l'inutile marcatura di Ibrahimovic che gli episodi di Udine. Al quale essa dedica de righe due nell'articolo sulla moviola.

Il Milan passa contro lo stesso Cesena che ha fatto soffrire più del dovuto l'Inter nel recupero di mercoledi scorso. E mentre il Napoli va a fare shopping nella terra del Levante, prendendosi tre punti preziosi al mio San Nicola, la Roma non spegne la candela delle speranze.

Chi lo fa è forse la Juventus, un po' per il bianco pareggio con la Samp, un po' per non aver saputo approfittare del mercato di gennaio.

Già, il mercato di recupero. Lo invocano a gran voce i tifosi che pregano per dei rinforzi che non arrivano e che probabilmente non arriveranno. Il copione è lo stesso in casa Inter: casse chiuse proprio quando si fa male Milito, stando a guardare i cugini che invece seguitano ad inanellare colpi su colpi, ultimi Van Da Bommel e, vedrete, anche Criscito.

Sarà pur vero che all'Inter manca un calcio di rigore, ma quella di gambe e facce nuove è un'omissione di gran lunga più colpevole.
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lunedì 17 gennaio 2011

Il Principe e u'chezzar (20^ giornata)

Guardate Milito, Principe ritrovato della sua Bella Addormentata, che ora assomiglia sempre piu' alla macchina da gol dello scorso anno; e guardate Cassano, ragazzo di strada, volto butterato, "tremóne" dicono a Bari.
Sono le due facce della ventesima giornata di campionato, quella che rilancia i Campioni del Mondo alla conquista di tre punti contro un non rinunciatario Bologna; e che allo stesso tempo schiaffeggia i sogni del Milan degli Ibracadabri, dei Pato e dei Thiago Silva.
Il Principe dalle movenze raffinate non si e' fatto mancare niente: gol, assist, pali; invece u'chezzar e' entrato nella mischia a partita in corso ma nulla ha potuto, coperto com'era dai quarantamila fischi della piu' ostica delle platee immaginabili, quella di Lecce, la citta' piu' maltrattata sui muri della sua Barivecchia. In mezzo la fortuna del calcio prende il nome di Roma, Lazio e Juve, mentre al Napoli non resta che un San Paolo colmo di rimpianti.
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lunedì 10 gennaio 2011

Ho perso il sonno (19^ giornata)

Messi vince il Pallone d'Oro. Meritatamente, aggiungo. In fondo ha vinto il Mondiale, la Champions, e il Mondiale per Club. Ah no? Oops, scusate, dovremmo dire a France Football di riguardare i nastri per il verso giusto. Mi sforzo di ricordare cosa realmente abbia fatto Messi quest'anno, ma non riesco. Forse perche' ne ho l'immagine di totale impotenza di fronte alle maglie difensive dell'Inter nella doppia semifinale di Champions dello scorso anno.

L'Inter si consola con una rimonta che ha dell'incredibile. Perche' giocata a Catania, dove nessuno aveva vinto a parte la Juventus, perche' realizzata giocando male, e senza alcun gol di attaccanti. E' un valore aggiunto o no? Non saprei. So invece che la Gazzetta minimizza l'accaduto, parlando a tutto tondo di fattore C; forse per ridicolizzare l'Inter, piu' che per esaltare Cambiasso.

Ancora una volta il tracollo della Juve passa inosservato. Da un lato e' "Ciao Juve", dall'altro non ce n'e' traccia.

Stupisce e mi fara' perdere il sonno il trattamento riservato alla grande impresa del Milan. Da un lato e' "Show a San Siro", dall'altro e' "Milan da pazzi, recupera tre volte all'Udinese".

In realta' il sonno l'ho gia' perso ieri. Il Bari s'e' seppellito da solo, giocando senza arte ne' parte l'ultima carta che aveva per poter continuare a sperare.

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venerdì 7 gennaio 2011

Sviste e riviste (18^ giornata)

L'Inter di Leonardo parte col botto, come lui aveva chiesto. Tre pappine al supervalutato Napoli che ancora vegeta in parti cosi' alte della classifica. Con il botto parte anche la Juve dei proclami di qua e di la', delle calciopoli due, che la prima l'hanno sempre negata: 1-4 in casa con il Parma, con Melo squalificato per tre giornate e Quaglia a casa per una stagione. E col botto parte pure Fantantonio, autore di un assist in fuorigioco che consegna tre punti preziosi a Galliani e soci. Per non parlare del botto dell'Olimpico dove la kermesse arbitrale consegna non una ma due marcature invalide alla Roma.

Quante cose sarebbero cambiate oggi se gli arbitri avessero fatto il loro dovere. Ma non saro' polemico con queste argomentazioni da bar sport. Troppo facile. Al tifoso quadratico medio servono i fatti, non le parole. Ed io ve li porto su un piatto d'argento.

Dicembre 2008, si gioca la penultima del girone di andata; l'Inter guadagnera' il titolo di Campione d'Inverno, proprio come il Milan oggi. Maicon segna in fuorigioco, proprio come Strasser (Milan) oggi. Eccovi un confronto tra le prime pagine del Corriere dello Sport:


Ed eccovi ora un confronto tra le prime pagine della Gazzetta dello Sport:


Da un lato e' "regalo" o "di troppo", dall'altro e' "FantaMilan" o "il Milan vola".

Guardate ora cosa accadde al titolista del Corriere dello Sport allorche' alla Roma furono negati due (potenziali) gol:


Era l'aprile del 2010. Si noti come invece oggi la stessa testata non solo taccia il duplice errore, ma prova un timido incitamento, talmente timido che affianca alla Roma prima il Palermo e poi il mio Bari.

Sorprende inoltre l'assenza del tracollo della Juventus. Quattro calci nel sedere davanti il proprio pubblico avrebbero ben meritato una sottolineatura piu' virtuosa, specie per una squadra che ripete in tutte le sedi di pretendere al titolo.

Guardate cosa titolo' la Gazzetta dello Sport all'indomani della sconfitta dell'Inter contro l'Atalanta,simile come rotondita' del risultato ma senz'altro meno grave dal punto di vista della posizione di classifica:


Era il gennaio 2009. A voi la linea.

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