Contro il CSKA Mosca, a San Siro si rivede l'Inter grintosa delle ultime gare di Champions. Piu' o meno la stessa che ha giocato contro la Roma, in fondo. Solo che all'Olimpico ci sono stati dei legni e delle papere.
Mentre ieri il rasoterra di Milito e' entrato, si' vicino al palo, ma e' entrato. E Julio Cesar non si e' distratto neanche per un istante.
Fortuna, certo, ma anche concentrazione e voglia di vincere.
Mourinho ha avuto ancora una volta ragione a metter fuori Balotelli. Ma non potra' continuare cosi' a lungo. Per un Eto'o che rientra in forma, c'e' un Principe (Milito) che corre sempre meno, un Pandev che non e' piu' lo stesso di gennaio, uno Stankovic che - lo dice anche il nome - meriterebbe riposo e soprattutto uno Schnijder che ormai fa solo mezza partita.
Non e' per fare il solito italiota da bar sport, ma ieri io ce l'avrei visto Balotelli in mezzo a quell'area di rigore intasata dall'esercito di matrioske. In determinati momenti credo bisogna avere il coraggio di metter da parte il proprio orgoglio personale e credere una volta di piu' al talento di certi personaggi.
Intanto la stampa spagnola esalta Ibrahimovic che con una doppietta aveva portato sul 2-0 il Barcellona in casa dell'Arsenal. In fondo gli sono state servite con grande acume tattico due palle che non poteva non metter dentro, vista l'immobilita' della difesa inglese. Chissa' perche', quando vestiva la maglia dell'Inter, Ibra era continuamente circondato da 3 o 4 energumeni in divisa, togliendoli non solo palloni, ma anche la voglia di fare belle giocate.
Per questo motivo, i gol di Ibra non mi convincono, non mi esaltano. L'Inter quest'anno gioca con la palla sempre a terra, organizzando un attacco frontale e laterale, invadendo l'area da tre parti contemporaneamente. Di fatto l'opposto dell'Inter di Ibra, e i risultati si vedono, specialmente nelle competizioni europee.
giovedì 1 aprile 2010
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