Come nessuno l'avrebbe potuto prevedere. L'Inter travolge il Barca 3-1, e regala ai tifosi la notte delle notti, eccellendo nella sfida tra titani: Milito un gigante, Messi un clown; Schnijder un motore a reazione nucleare, Ibra un semiasse di trasmissione fuori fase; Mourinho il grande stratega, Guardiola il grande sconfitto.
Condivido chi ha parlato di un Barcellona supponente ed un po' sopra le righe nelle dichiarazioni del pre-partita, per questo parlo di capolavoro tattico dell'Inter. In campo con le gambe e con la testa, e nel secondo tempo con tanto cuore. Prende gol a freddo, non si scompone, reagisce e impala la retroguardia spagnola per ben tre volte, di potenza, di fegato, di reni.
E' la fine della metamorfosi per la quale fu chiamato a bordo lo Special One. Sempre più speciale, sempre più Herrera. Si vede che ha preparato la partita con la stessa minuziosità con cui prende appunti a bordo campo. Ha dato un senso agli investimenti del presidente, alla pazienza dei tifosi, perfino alla posizione in campionato. Ha rimodellato la squadra dalla perenne condizione di inferiorità, prima nazionale, poi internazionale, ne ha sollevato la testa pesante di anni di insuccessi e le ha mostrato la nuova via verso cui guardare. Quanto vale tutto ciò?
Al Camp Nou può succedere di tutto, ma intanto e' il Barca a dover vincere con almeno due gol di scarto.
Presto per far pronostici, c'e' di mezzo il Campionato, con l'anticipo di San Siro contro l'Atalanta, sabato alle 18.
mercoledì 21 aprile 2010
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