A sentire e risentire i volgari cori contro Balotelli, rimango disarmato e attonito. Questo mondo del calcio è allora capace di tutto. Di produrre immagini sprezzanti contro la dignità dell'uomo prima - altro che sport - e di voltarvi le spalle per comodità dopo, a tutti i livelli.
No, non cadremo nel tranello di chi scriverà che in fondo sono solo espressioni goliardiche create ed amplificate dal contesto euforico da stadio, come la maggior parte della stampa collaborativa si affretta ad affermare in un capoverso nel risvolto della penultima pagina. Quella gente che per ore ricordava che Balotelli è un nero di merda merita davvero il disprezzo più sentito.
Non posso pretendere di immedesimarmi nel giocatore, reo - a diciannove anni - di essere un italiano diverso perché nero. Ma posso pretendere di urlare ai vertici del mondo del calcio, che i bastardi non sono solo quelli che scaldano gli spalti e si esibiscono in atteggiamenti da taverna troglodita.
I bastardi sono quelli che insabbiano dopo, che fingono di non aver sentito, che si tappano occhi e orecchie sperando che il tempo di due giorni, due altre mezze scosse di terremoto, e tutti avranno dimenticato.
I bastardi sono coloro che non si indignano, che non hanno la forza di prendere provvedimenti eccezionali, per punire i trasgressori della legge più fondamentale di tutte, il rispetto per la dignità umana.
I bastardi sono coloro che commentano, moviolizzano, fanno pagelle ai giocatori, ai tecnici, agli arbitri, ai loro vivi ed ai loro morti, e non spendono una parola, una sola, di indignazione pubblica, di vergogna. Ché se avessero il coraggio lo direbbero: "oggi non lavoro, non scrivo, sono alieno da questo mondo di merda!".
Ma non lo fanno. Cerruti continua a dare i numeri, la domenica antisportiva continua la sua soap-opera, i giornali tutti ricordano più o meno i fatti di calcio (Tuttosport neanche quelli, come si sa). Qualche giudice interverrà per individuare e colpire i responsabili dei cori, magari con il divieto di accesso allo stadio per quattro mesi. Giusto in tempo per il prossimo campionato.
Moratti avrebbe voluto ritirare la squadra. Perché non l'ha fatto? Avrebbe dovuto, come io avrei voluto cambiar canale mentre assistevo alla notte dello sport italiano.
lunedì 20 aprile 2009
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