La decima di campionato si è appena conclusa con un verdetto storico: il Milan è nuovamente in testa alla classifica, dopo chissà quante giornate (tocca soppirsi la Domenica Antisportiva su Raidue per saperne il numero esatto), al termine di una meritatissima vittoria contro il Napoli di Reja. Onore al grande Ronaldinho che segna quando deve. Questa la versione governativa, fornita dalla Prefettura di Milano.
La versione inufficiale vuole invece un incontro di certo equilibrio per numero di occasioni e possesso palla fino al 43mo del primo tempo, quando il sig. Rocchi, ricordatosi di che pasta son fatti il presidente del Milan ed il suo direttore generale, decide di mandar fuori il primo partenopeo che gli capita. Non contento (anche perché a bordo campo cominciava a sentir tintinnii di spranghe tricolori), si ripeterà al 77mo con un rigore creativo come la finanza del robinhood di Sondrio. Fa miracoli di San Gennaro il buon Iezzo, e pure aiutato da una fortuna sfacciata, ma nulla puo' di fronte alla prodezza di Denis (!) su cross del panzuto Dinho. Apoteosi Milan, controriforma storica e presa del comando. Apoteosi? Ma quando era l'Inter a segnare su autogol allo scadere? (vai)
L'Inter del 4-2-4 che avrebbe dovuto stritolare l'ultima in classifica torna a casa con un risultato di misura, ma talmente di misura che il povero Moratti ha deciso di riguardarsi la partita dopo aver fatto montare il gol di Cordoba 4 volte, così da assistere ad un più convincente Reggina-Inter 2-6. Speriamo solo che l'Inter non si accovacci su ciotoli al pensiero della prestazione eccezionale di cui va parlando lo Special One - anzi da ieri il Lucky One.
La Roma dei saccenti e dei patron dello scorso anno va via via spegnendosi, lasciandosi dietro il lamento incomprensibile di una società che casca dalle nuvole, e non si rassegna alla veridicità delle equazioni darwiniane. Con una campagna acquisti così, l'estinzione di Spalletti e soci è scientificamente assicurata.
La Juve si gode il godibile, varie vittorie di fila sono sempre un'aspirina contro tutti i mali veri e presunti. Roma a parte, i primi distacchi di stagione iniziano a delinearsi, e Ranieri, che oltre a essere più antipatico di Mourinho è anche più cocciuto di un mulo vietnamita, sgomita e graffia per non esserne estromesso, fa a pugni contro il feticcio di Ancelotti con cui dorme, e si ritrova ad un passo dalle cime.
Buon comando del Milan (monotono) a tutti.
domenica 2 novembre 2008
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