Il campionato è ad una svolta (finalmente). L'Inter dei sogni, soprattutto quegli degli altri, si è ammosciata come uno stallone alla fine della sua notte fatta di gloriosa e virile supremazia fisica, scatenata e impietosa. A cosa valgono le carriole di petroldollari quando la spinta libidinosa di volerla mettere dentro, di destro o di sinistro, di testa o di tacco o di qulo, di colpo svanisce?
Per la prima volta dopo 62 gare ufficiali a San Siro, l'armata chiamata Inter non viene. E fa cilecca due volte di seguito, come capita a quegli omuscoli talmente appagati dalla lunga notte che finanche l'indomani e l'indopodomani nulla e nessuno riescirebbe a drizzarne la sorte.
Per fortuna il maschio campionato vede altri orgasmi cosmici, del Milan e della Juve, del Napoli e dell'Udinese, sottolineati dall'amplesso di titoli giornalistici che vedono affrancate le loro speranze di non soccombere once more time.
E come una fontanesca zampillata di emozioni fatte di inchiostro a cubetti, ecco materializzarsi le fallite fughe (fughe?), i sorpassi con clacson, le macumbe, le carambe, le garrunze e in generale tutte le manovre operate dalla squadretta di stampatori che come un plotoncino in tuta mimetica esegue.
Buon calcio (libero) a tutti.
sabato 1 novembre 2008
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