



Nonostante lo stop casalingo inferto dalla Fiorentina di Sinisa, la Juve e' ben altra cosa. Gli altri anni non mancavamo di commentare come fosse squadra tosta e quadrata; ma in fondo non riusciva a far davvero paura se non ai suoi stessi tifosi. Quest'anno e' diverso. Sara' per Del Neri, o per Krasic, certo non per quel brodino scotto di Del Piero, ma la Juve e' - vista oggi e nonostante gli infortuni - la prima candidata al titolo, a dispetto dei sei punti di distacco dal Milan.
A San Siro va in scena la piu' italiana delle Inter degli ultimi quindici anni. Castellazzi, Materazzi, Santon, Natalino e Thiago Motta (io ci aggiungerei Zanetti per diritto acquisito sul campo) delineano una nuova Inter che, complici i tantissimi infortuni, profuma di nuovo. La formazione odierna messa in campo con non pochi voli iperbolici da parte di Benitez, cosi', ne fa cinque al Parma. E poiche' si chiama Inter e non Chelsea o Bayern o Barcellona, ne prende due dall'ex-Crespo e rischia di andare sotto fino alla fine, complici pali e traverse degli ospiti. Nel giorno in cui mancano Eto'o per squalifica e Milito, Chivu, Coutinho, Samuel, Julio Cesar e Maicon per infortuni, Benitez reinventa l'Inter e acciuffa tre punti importantissimi, recuperandone due a Milan e Juventus.
E' un'Inter che si riadatta alle assenze, che trova nei nuovi delle importantissime indicazione per l'avvenire, vedi Biabany e Natalino, e che sa ritornare formidabile quando i senatori rientrano, uno ad uno. Sneijder, Cambiasso e Thiago Motta insieme hanno cappottato l'andamento della gara e messo una pietra sopra le (gravi) sviste difensive del lesso misto Cordoba-Materazzi. E' l'ora di Benitez, con piu' Inter e meno panchina in campo ha gia' mostrato di sapersela giocare, sia in Champions che in campionato.
Nel frattempo la Roma e' sotto a Palermo. I siciliani devono avere piu' di una motivazione a raggiungere l'Inter in classifica.
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