Dopo il 2-2 di Firenze, che probabilmente segna la resa di fronte alla Roma che azzanna, l'Inter sente mancare l'appuntamento con il presente, e di molto. Ancora una volta è scesa in campo dominata non già dalla furia che negli anni passati le dava la marcia in più; bensì dalla consapevole incapacità di saper rispondere con le azioni sul campo a quello che passerà alla storia - ne sono certo - come il terribile aprile nerazzurro.
Da un lato c'è il nuovo, pesante contesto che vede coinvolta l'Inter nell'audace remake di presunti scandali passati. Dall'altro c'è una semifinale di Champions da giocare contro una squadra di extraterrestri.
Determinate testate (di carta) hanno iniziato una pericolosa campagna tesa ad aizzare la buona fede sportiva di milioni di tifosi contro una squadra in particolare, la sua dirigenza attuale e la sua storia. Vado immediatamente al sodo. Si tratta di una manovra vergognosa che - in perfetto costume italico - scambia vittime e carnefici, rimescola le carte nel mazzo, occulta e talvolta nega quelle pesanti responsablità di cui altri si sono macchiati; responsabilità gravi, e nonostante tutto provate, ammesse e punite da sentenze emesse in secondo (e ultimo) grado da parte della Corte Federale.
Poi c'è la Champions, che consuma energie mentali prima che fisiche, e stravolge la preparazione atletica, altera i ritmi consolidati e polarizza l'attenzione di tutta la squadra su un obiettivo che la storia del nostro calcio antepone al raggiungimento del titolo nazionale. Non so fino a qual punto sia stato intelligente puntare su una Champions, vista la condizione atletica di una squadra che, quando gioca su più di un fronte, mostra segni di cedimento strutturale; non so quanto sia conveniente nell'economia dei titoli possibili sparare tutte le cartucce contro una formazione corazzata che non cederà per nulla al mondo l'accesso alla gran finale di Madrid.
Così quello di Firenze per l'Inter di Mourinho potrebbe rappresentare il vero capolinea di una stagione che ha vissuto momenti di altissimo calcio (vedi doppio derby, Chelsea, CSKA Mosca) alternati ad una serie ingloriosa di inspiegabili insuccessi. Non è ancora tempo di analisi, al di là delle poche osservazioni fatte sopra; mi limito a lasciare qui una domanda alla quale attendo risposta, forse da voi lettori, o dal tempo: come mai una squadra costruita per vincere largamente in campionato, dominato in scioltezza fino a gennaio, si vede sorpassare da una squadra che non le è neanche paragonabile per ampiezza di rosa, forza fisica, determinazione e carattere? Non sarà mica che la palla è davvero rotonda?
domenica 11 aprile 2010
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1 commenti:
Magari l'inter non ne ha più in campionato pensando alla champions.... gli anni scorsi bastavano una o due partite fatte bene e si era a posto.... ora non più! La rometta (perchè è in effetti una rometta) è davanti a noi perchè ha voglia e gambe, noi no! siamo sazi dell'Italia e vogliamo rientrare in europa da protagonisti... speriamo di vincere coi marziani e zittire tutti...
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