Siamo alle solite. Ai nervi del mondo del calcio bastano una bandierina non alzata o una alzata di troppo per saltare dalle cannelle arteriosclerotiche in cui i pallonari vivono.
E' successo che a Siena Maicon abbia segnato un gol di troppo per via di una bandierina che non si e' alzata. E' successo che - sempre a Siena - una bandierina alzata di troppo abbia impedito una chiara azione da gol del Crespolone. Si sa, quando non ci sono pressioni polarizzanti come ai tempi del moggiolone, in genere il fattore q si bilancia. Si deve bilanciare, se la statistica non e' un'opinione.
Un leggero effetto polarizzante forse e' dovuto al carisma delle grandi, quella che la cupola moggiolona aveva battezzato "sudditanza", facendo cascare milioni di tifosi (me compreso) tenendoli buoni buoni legati al sediolone del "e che ci vuoi fa'"?
Piu' determinante del carisma e' semmai il fattore gioco. Anche una sardina di allevamento lappone, che si sa non brilla per sagacia, concluderebbe che la ragione per cui il gol in fuorigioco capita piu' all'Inter (o alla Juve) che al canicatti' e' che forse l'Inter (o la Juve) gioca il quadruplo del tempo nell'area avversaria, per cui gli errori sono piu' probabili (in entrambi i sensi, lo si e' mostrato prima) e che e' piu' facile che nevichi ad agosto che il canicatti' metta un uomo sul filo del fuorigioco alle spalle di Zanetti (o Chiellini) e soci.
La dimostrazione finale che non ci sono piu' cupole moggiolesi arriva domenica. Prima la Juve segna su un altrettanto chiaro fuorigioco (stia buono l'editorialista del Corriere dello Sport, non e' vero che c'e' "errore ed errore", come non e' vero che "nel dubbio il gol non si da'" - tutte misure ad effetto unilaterale, mi pare), poi al gran Maldini, che si e' fatto piu' furbo con la vecchiaia, gli si risparmia l'accesso anticipato agli spogliatori per un fallo da ultimo uomo non sanzionato come dovevasi. Non e' l'Udinese che deve recriminare, e ne avrebbe ben poco dopo le cinque bastonate rimediate a Milano, ma probabilmente le prossime avversarie dirette dei ritrovati rossoneri.
Il calcio va cosi'. Quando non ci sono pressioni a senso unico, gli errori vanno e vengono, ora a favore degli uni, ora a favore degli altri. E' un'altra musica, un campionato cosi'. Gli strumenti suonan tutti. Le voci ed i fiati si sovrappongono e i pur leciti errori creano un non fastidioso effetto di rotondita' musicale, imperfetta ma geniale.
Peccato che nei titoli i giornali non facciano mai sforzo di trovare la bussola del ragionamento illuminato, compiuto e analitico, ma facciano lavorare come sempre la meccanica della pancia. E' piu' importante far soldi il lunedi mattina che spiegare il perche' ed il percome della diciassettesima giornata.
Buona pausa natalizia (senza cupole) a tutti.
domenica 21 dicembre 2008
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